Liguri, Celti, Etruschi, Galli: sono numerose le popolazioni che già molti secoli prima della nascita di Cristo hanno attraversato le terre che formano l’odierno Canton Ticino. A livello toponomastico, l’origine dei nomi di molti paesi della nostra regione indicano origini differenti e distanti tra loro, prova dell’importante ruolo svolto dal Ticino nel corso della storia come punto d’incontro tra popoli e culture.

 

Dove affondano le radici della vite ticinese

Per quanto concerne il tema principe del nostro blog e della nostra attività, ovvero il vino, i conquistatori del Ticino che maggiormente ci interessano sono però i Romani, che hanno lasciato innumerevoli testimonianze del loro passaggio: resti di fortezze sull’attuale rocca di Castel Grande a Bellinzona, ad esempio, ma anche monete, utensili e numerosi oggetti. Dopo la conquista dell’Insubria nel 196 a.C., il dominio di Roma si fece più intenso quando oltre cinquemila coloni furono condotti in Ticino e si diffusero maggiormente leggi, opere civili e istituzioni. Il contributo culturale romano gioca un ruolo di grande importanza nella storia del Ticino, ma tale contributo fu ancor più essenziale per il mondo dell’enologia: i Romani, infatti, portarono con loro la vite.

 

Una storia tra secoli, culture e continenti

Da allora, la viticoltura è divenuta parte dell’economia rurale della società ticinese. Prodotto pregiato, diffuso e già allora fonte di approfondito studio, il vino costituiva una parte importante della dieta delle famiglie nobili romane, e forse ciò può spiegare perché contestualmente con l’entrata in scena di questo popolo la vite si diffuse sulle nostre colline. La storia del vino ticinese si è poi evoluta secondo linee che senza dubbio ogni appassionato ha avuto modo di conoscere: ben noto è l’episodio relativo alla Fillossera, l’afide giunto dalle Americhe nel 1869 causa della morte di migliaia di ettari di vite in tutta Europa (e che decimò la pianta anche in Ticino, al punto che si ritiene che alla fine del XIX secolo la vigna si estendesse su circa 8000 ettari, un numero incredibile se confrontato i circa 1200 ettari odierni). Altrettanto nota è certamente la storia del Merlot, vitigno principe della nostra regione che nel 2006 ha compiuto il suo primo secolo di coltura.

 

Un viaggio nel tempo

Va certamente riconosciuto come la parte più antica della storia della viticoltura ticinese sia poco conosciuta, dato che pochi sono i riferimenti diretti alla vite nei primi secoli dopo Cristo. Gli storici ritengono che sia corretto credere che soltanto in epoche più recenti (e più intensamente documentate) la coltivazione della vite si sia diffusa su larga scala: ciò nonostante, nel nostro costante processo di studio del vino e della sua storia, abbiamo dovuto (e, anzi, avuto il piacere di) viaggiare indietro nel tempo, fino a due secoli prima di Cristo, per scoprire dove affondano le più antiche radici della vite ticinese.

 

Sul tema del vino ticinese, il nostro invito è certamente a consultare la sezione dedicata della nostra enoteca online. Inoltre, il prossimo weekend rappresenta un momento di grande visibilità per il vino ticinese, dato che proprio alla nostra regione è dedicato il fine settimana della Fête des Vignerons.