Sei un amante del vino bianco? Oggi ti presentiamo il re dei vini bianchi francesi: lo Chardonnay, vino che deve il suo nome all’omonimo vitigno. Si tratta di uno dei vini più apprezzati al mondo e anche tra i più richiesti e acquistati.

Il suo successo è legato:
1. Alla sua versatilità (che ci permette di poter scegliere tra decine di bottiglie diverse di Chardonnay)
2. Alla sua grande capacità di abbinamento al cibo, in grado di esaltare piatti anche molto diversi tra loro. Vediamo quali.

Gli abbinamenti

Armonia o contrasto? Il pregio numero uno del re dei vini bianchi sta nella sua eccellenza a livello gustativo, che lo rendono perfetto con numerosi piatti, anche molto diversi tra loro.

Abbinare lo Chardonnay restando in armonia con i sapori messi in tavola, significa accompagnarlo a piatti di pesce, tartare, molluschi e crostacei. Questo perché la componente acida del vino ben si sposa con questi cibi, specialmente se serviti crudi. Ad esempio, il salmone affumicato con questo vino diventa superbo, se servito su crostoni di pane spalmati con burro e miele e guarniti da granella di frutta secca.

I vini più giovani regalano note fruttate che rendono speciale anche una tagliata di frutta come pesca, ananas e banana, magari spennellata con una soluzione di acqua e limone oppure un po’ di miele d’acacia. Lo Chardonnay più maturo, quello che profuma di vaniglia e caramello sarà perfetto per accompagnare un dolce come la tarte tatin, dove ritroviamo gli stessi profumi nelle mele caramellate sulla pasta frolla.

Ciò che sorprende maggiormente però è l’opportunità che questo vino straordinario offre di abbinarlo anche per contrasto, con cibi molto sapidi che si oppongono pertanto alla sua acidità. Un esempio? I salumi e i formaggi stagionati. Un vino con queste caratteristiche si serve ad una temperatura ideale di 10-12°: è perfetto per togliere dal palato la sensazione di untuosità lasciata ad esempio da una frittura mista di pesce.

Per chi alla birra preferisce sempre e comunque il vino, il sabato sera non è più un dilemma decidere a cosa abbinare la pizza Margherita: l’acidità del pomodoro e della mozzarella (soprattutto se di bufala) diventa sublime se esaltata da un bianco rotondo e maturo, come tanti Chardonnay qui a disposizione ad esempio.

C’è qualche cibo invece che proprio non si abbina ad un buon bicchiere di Chardonnay? Ebbene, quasi increduli nell’ammetterlo, è proprio così. Il vino Chardonnay, proprio per la sua caratteristica di acidità così apprezzata in tante degustazioni eno-gastronomiche, non si abbina innanzitutto alle ostriche. Quello delle bollicine (soprattutto dello Champagne) che si accompagnano al mollusco crudo è un luogo comune: lo zinco delle ostriche invece mal si sposa con l’acidità di questo genere di vini. (Lo stesso vale per le fragole).

Infine, se c’è un piatto a cui sconsigliamo di abbinare un bicchiere di Chardonnay, sono le uova: contengono zolfo che si sprigiona al momento della cottura e altera il sapore del vino.

Caratteristiche organolettiche del vino Chardonnay

I vini Chardonnay possono assumere colori ben diversi tra loro, a seconda della tecnica di vinificazione utilizzata. Per questo motivo non dobbiamo stupirci se troviamo colori di vino più scuri (dal giallo paglierino al dorato): è una caratteristica del vino prodotto in legno. Se invece la fermentazione avviene in acciaio, allora il colore sarà più chiaro, con sfumature verdognole.

E per quanto riguarda il sapore?

Anche gli aromi di un vino Chardonnay possono differenziarsi in modo notevole, a seconda del luogo di provenienza, del processo di vinificazione che l’ha visto protagonista, del clima in cui è vissuto. Nel caso di vini giovani e non affinati in legno ad esempio, è frequente trovare un sapore fruttato, di mela o pera ad esempio, con note agrumate. L’affinamento in legno invece conferisce al vino un aroma di spezie e di vaniglia.

Il suo bouquet si compone di aromi di acacia e biancospino, frutti a polpa bianca e frutti esotici. Quando è maturo si aggiunge anche l’aroma di burro e nocciola, quando è barricato di vaniglia e pane.

Se la zona di produzione dello Chardonnay invece è fredda, allora troviamo aromi di limone e pesca, oltre che di frutti a polpa bianca come la pera e la mela. Quando l’uva raggiunge la piena maturazione in zone calde, ecco che sprigiona aromi di pesca e ananas nonché frutti tropicali in genere.

Anche l’acidità del vino varia in maniera sensibile, a seconda che la scelta ricada su uno Chardonnay vinificato in acciaio o in legno. Nei primi la componente acida è più spiccata, nei secondi è moderata e in genere il vino risulta più morbido e persistente.

Vino Chardonnay, dove nasce e come si produce un vino internazionale

Incrocio naturale tra Pinot e Gouais Blanc, lo Chardonnay è probabilmente nato nel dipartimento francese di Saona e Loira, dove se ne parla a partire dalla fine del XVII secolo. Il suo albero genealogico annovera tra i fratelli il Gamay, l'Aligoté, il Melon e altri vitigni meno conosciuti e svela il motivo per cui è stato a lungo confuso con l'Aligoté e il Pinot Bianco. Deve il suo nome all'omonimo comune nei pressi di Mâcon, in Borgogna.

Ricerche genetiche condotte dalla DAVIS UNIVERSITY OF CALIFORNIA dimostrano che lo Chardonnay è nato in passato dall’incrocio tra GOUAIS BLANC (un vitigno estinto) e PINOT NOIR e per molto è stato confuso con il PINOT BLANC.

L’uva utilizzata per produrlo, ormai è diffusa ovunque. Tanto è vero che oggi è considerata internazionale, proprio perché presente nella maggior parte dei Paesi vitivinicoli: dalle varie regioni d’Italia fino alla Nuova Zelanda, all’Argentina, alla California.

Il successo tra i produttori deriva dalla sua attitudine a maturare in diverse condizioni climatiche e alla facilità di lavorazione.

I lati negativi invece sono:
- la precocità nel germogliamento (dove fa freddo è a rischio, durante le gelate primaverili)
- la rapidità con cui l’uva matura (che le fa perdere acidità)

Questa sua versatilità rappresenta una delle principali ragioni per cui è un vino così conosciuto nel mondo: ha elevate capacità di adattamento, prospera in molteplici tipi di terreno, si presta ad essere forgiato a piacimento, secondo stili precisi. Basti pensare che oltre alle molteplicità di vini Chardonnay prodotti, questa uva è utilizzata anche per la produzione di vini spumanti. Il che lo rende un vino d’eccezione e versatile, facilmente abbinabile come abbiamo visto, salvo non sbagliare nell’accostamento dei piatti o nella scelta del prodotto giusto.

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