Nuove tecniche, ricerca biologica, superamento dei grandi flagelli dell’Ottocento e del Novecento (la fillossera su tutti) e tutela delle denominazioni di origine: questi sono stati gli strumenti che hanno dato vita a una crescita del mondo del vino a livello globale nel XX Secolo. Una crescita che ancora oggi prosegue, nel corso di un XXI Secolo che vede i produttori confrontarsi con nuove sfide e nuovi mercati a livello di consumo.

 

Nuovi mercati e nuove sfide

Nel Novecento e nei primi decenni del XXI Secolo il mondo della produzione vitivinicola è stato interessato da una crescita e un’espansione che non sembra accennare a rallentare. Ciò ha portato a una vitalità del settore mai vista prima, ma al contempo ha posto i produttori delle aree storiche europee davanti a uno scenario completamente nuovo: sempre più forte è, infatti, la concorrenza di nuovi mercati in cui si producono vini di qualità sempre migliore e con una buona relazione qualità-prezzo.

In questo senso, aree come Argentina, Cile, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda, così come gli Stati Uniti (California in primis) si sono affermate come nuove terre di ottimi vini: Paesi che già disponevano di climi adatti per la produzione vitivinicola, ma che nel corso degli ultimi decenni hanno acquisito il know-how necessario per migliorare la qualità produttiva e la vendita a livello mondiale. Al contempo, Paesi storicamente grandi consumatori come Italia e Francia hanno visto un calo dei consumi pro capite. E al tutto si aggiunge il forte interesse per il vino, oltre che il grande potenziale di investimenti nel settore, da parte della Cina. Cambiamenti e trend che rappresentano già oggi le grandi sfide per i produttori di tutto il mondo.

 

Valorizzare vitigni e territorio

Probabilmente anche a seguito dei trend sopra riportati, negli anni Duemila i produttori si sono concentrati sulla qualità delle materie prime, seguendo una filosofia secondo cui “nessun vino può essere migliore dell’uva da cui proviene”. Sempre più aziende abbracciano i valori della viticultura biologia e naturale, fortificate anche dalle numerose certificazioni che tutelano e promuovono chi segue questa via.

Si tratta quindi sempre di più di valorizzare il vitigno, tanto meglio se questo è particolarmente legato al proprio territorio e non fa parte di quell’ampio bouquet dei vitigni internazionali che sono oggi coltivati in differenti angoli del globo.

 

Il domani del vino

L’evoluzione che ha interessato il mondo del vino nel corso del Novecento e dei primi due decenni degli anni 2000 fornisce importanti spunti per avere un’idea sull’evoluzione futura del settore. Stando alle previsioni attuali, i trend che interesseranno i Paesi con grande tradizione del vino consisteranno nel proseguimento del calo dei consumi generali, a favore tuttavia di una maggiore ricerca di prodotti di fascia alta, e dunque di un aumento generale della qualità dei vini acquistati e consumati.

Contemporaneamente, nuovi Paesi saranno interessati da un aumento dei consumi generali (Cina, nord Europa, Russia) e quindi vedranno crescere di pari passo la cultura e la conoscenza generale del mondo vitivinicolo. Un fenomeno che in Paesi di tradizione come Italia e Francia si è verificato decenni, se non secoli, in anticipo.

 

Fonte: Vino – Le Garzantine